Perché il business plan è importante anche nell’attività di fitness?

Perché il business plan è importante anche nell’attività di fitness?

Molti di noi dedicano tempo ed attenzione per pianificare un fine settimana in montagna, ma pochi hanno l’abitudine dedicare del tempo alla pianificazione di nuovo progetto o di una nuova attività di business definendo cosa ci attendiamo da questa, il come e quando raggiungere gli obbiettivi individuati.

Vediamo pertanto a cosa serve il Business Plan e come dev’essere redatto?

Il business plan è uno strumento utile per valutare in modo consapevole la fattibilità e i punti di forza e di debolezza di un progetto imprenditoriale, è basato su una serie di dati di natura economico-aziendale, che consentono di tracciare linee guida per l’avviamento di un’attività, in particolare di una Start Up.
Il business plan è il documento fondamentale che esaminano i finanziatori, necessario per accedere ai finanziamenti pubblici agevolati o al credito bancario.

Se da un lato un business plan può diventare rapidamente obsoleto, perché correlato alle contingenze, dall’altro ha un altissimo valore e se sviluppato e usato correttamente diventa una sorta di vademecum dell’azienda o della business idea. È pertanto indispensabile che ogni imprenditore verifichi costantemente il proprio business plan come elemento imprescindibile per la pianificazione e controllo della propria attività.

Quali informazioni deve contenere un business plan efficace? 

  • Una descrizione sommaria del progetto d’investimento;
  • La definizione del tipo di impresa esistente o che si intende creare;
  • Nel caso di un’impresa già attiva, deve evidenziare le esperienze pregresse;
  • Nel caso di start up in costituzione, deve riportare le competenze messe a disposizione dai soci, dagli amministratori o dai collaboratori;
  • Un’analisi di mercato dettagliata con gli obbiettivi di vendita;
  • L’analisi dei dati economico-finanziari.

     

Nel business plan devono essere evidenziati tutti gli elementi operativi, quantificati nel conto economico sotto forma di COSTI e sommati algebricamente con i RICAVI (effettivi o presunti) derivanti dalle vendite, in modo da evidenziare l’utile e le relative imposte sui redditi.
Quest’analisi finanziaria deve avere almeno una prospettiva quinquennale, riportando l’indicazione del fabbisogno finanziario complessivo (per investimenti tecnici, immateriali e per capitale circolante) e delle relative coperture, distinguendo tra mezzi propri (liquidità aziendale, finanziamento soci) e finanziamenti di terzi.
In questa sezione, il business plan deve inoltre riportare la capacità di restituzione per il periodo di tempo analizzato.

Infine, nei modelli più recenti di business plan è inserita anche la valutazione dell’impatto ambientale di un progetto.
Quanto finora elencato evidenzia pertanto le due parti o macro-aree che caratterizzano un business plan:

  1. Descrittiva, detta anche qualitativa, che è indispensabile per introdurre il lettore all’esposizione dei dati riportati nella sezione “economico-finanziaria” (vd punto 2), oltre che alla presentazione dell’impresa o del progetto e della visione imprenditoriale sottostante. Si compone infatti delle analisi necessarie per una corretta comprensione del mercato, della concorrenza, del prodotto/servizio offerto e del piano strategico e operativo;
  2. Economico-finanziaria, detta anche quantitativa, che comprende invece le diverse aree di analisi di investimento e di bilancio. Il fine è quello di fornire uno strumento che consenta di interpretare i dati raccolti nella prima parte “descrittiva” del business plan, disponendoli in vari prospetti per guidare il lettore nella valutazione del progetto.

La creazione di un vantaggio competitivo reale richiede di disporre di un metodo che consenta di conoscere oggi, quello che potrà accadere domani o quantomeno di tracciare una linea guida che conduca agli obiettivi individuati, monitorando l’andamento aziendale o del singolo progetto ed adottare eventuali strategie di correzione.
La definizione di obiettivi mensili e annuali è consigliabile e di rilevante importanza per tutte le imprese, a prescindere dalle dimensioni, e deve riguardare tutte le aree dell’organizzazione, in un’ottica di controllo dei costi, delle vendite e dei ricavi.
A maggior ragione nel caso di un centro fitness, dove sono coinvolte più risorse con competenze e ruoli diversi è importante condividere gli obiettivi di crescita o di posizionamento delineati nel business plan e mantenere costante l’attività di controllo.

Il business plan può infatti essere redatto per:

  • L’apertura di un nuovo centro fitness
  • La definizione di un nuovo posizionamento
  • Il lancio di un nuovo servizio o di una nuova area di business
  • La riorganizzazione interna

 

Luca Mattonai – Studio Mattonai srl
luca@studiomattonai.it – www.studiomattonai.it

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